Nelle pagine della Torah, in Numeri 24,7, quando si parla di Bilam, uno dei sette profeti non ebrei del canone biblico, pagato dal re dei moabiti per maledire il popolo di Israel e costretto suo malgrado da Dio a benedirlo, è scritto " Izal-MaimMiddoliav" , che significa letteralmente " L'Acqua fluirà dal suo secchio". Cosa significa tale mistica ed arcana affermazione ?
Tale frase si riferisce, nella tradizione ebraica alla stadio di nuova e più alta coscienza che accompagnerà la rivelazione messianica, in cui la Fonte della Sapienza divina (in ebraico Chokhmah), di cui "l'Acqua" ( Maim) è il simbolo pregnante, si riverserà nei livelli di percezione dell'umana Conoscenza (in ebraico Binah), di cui il "secchio" (dlì) è la diretta metafora.
Le Acque di cui parla Bilam nella sua benedizione profetica rivolta a Israele non sono altro che le “Acque Superiori”, “Acque pure e cristalline” dove tutto risulta chiaro e limpido alla coscienza. Tali acque rappresentano uno stato elevatissimo di consapevolezza in cui l'essere umano ritrova il suo ruolo nella creazione e si riconosce ad immagine e somiglianza del suo creatore. Secondo la tradizione della Cabalà tale illuminata coscienza si riferisce ad un era di grande armonia, sia individuale che collettiva ( l'era dell'Acquario, dal momento che l'espressione Middoliav, “Dal suo secchio”, si riferisce anche al segno dell'Acquario, Dli,in ebraico).
Per i cabalisti un tale stato di coscienza non arriva da solo, ma è necessario compiere un lavoro su noi stessi tramite la trasformazione della nostra consapevolezza, acquistando la cosciente responsabilità del dono della nostra libertà (il Libero Arbitrio) e raggiungendo lo stadio di rettificazione dall'Ego del nostro "io".
Questo perché simbolicamente bisogna che ognuno di noi si trasformi personalmente a livello di coscienza nel Messia : solo quando la rettificazione dell'umanità, a livello individuale, avrà superato la sua soglia critica nel mondo, l'armonia globale e la pace fra i popoli si materializzeranno innanzi ai nostri occhi sotto la Forma e la presenza di un Messia universale.
Secondo la Cabalà ebraica, la figura del Messia non incarna solo il salvatore del popolo di Israel, ma è l'Essenza della trasformazione collettiva dell'umanità.
Il ritorno all'Eden smarrito, si concretizza, in effetti, nel recupero dello stato originario della propria consapevolezza spirituale, reso dormiente, incosciente e passivo dalla "scorza" dell'acerbo frutto dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, simbolo evidente di una profonda scissione nell'attuale livello di coscienza umano.
Quindi Izal Maim è la frase augurale del saperci aprire grazie alla Sapienza della Mistica ebraica a tale stadio di una nuova più alta consapevolezza dello scopo ultimo della nostra vita.
La Sapienza che permetterà il fluire delle acque superiori nelle coscienze sopite degli esseri umani sarà data, secondo la tradizione cabalistica, dalla mistica ebraica, così come dimostra l'eguaglianza numerica tra il Termine Cabalà e l'espressione “Izal-maim”, “Fluirà l'acqua”:
L'intento principale della nostra associazione è quello di diffondere e divulgare la Sapienza della Mistica ebraica al fine di risvegliare le coscienze per accelerare la venuta di una nuova era per l'essere umano e per l'intera umanità.
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